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Trekking, percorsi per tutti: i sentieri in provincia di Firenze

Camminate e non solo: boschi, monti e vallate: ecco gli itinerari più belli del nostro territorio

Fare trekking è un'attività sempre più in voga che consente un ritorno al contatto con la natura, unito ad una salutare attività fisica. Affidarsi a personale che conosce il territorio, almeno all'inizio, è consigliato. L'abbigliamento e le calzature devono essere adatte all'escursionismo (pantaloni lunghi, calzini e scarpe con suola da trekking) e al clima senza mai tralasciare il copricapo. Fare lo zaino vuol dire conciliare il peso che deve essere più ridotto possibile con la capacità di portare tutto ciò che può servire: gli alimenti devono essere adeguati alle proprie esigenze (l’acqua è indispensabile). Vanno inoltre ben valutate le previsioni meteorologiche.

In caso di utilizzo di tracce Gps o mappe, come suggerisce il Cai, occorre prestare la massima attenzione nell'utilizzo. Per la propria sicurezza bisogna essere sempre dotati una carta escursionistica della zona e di una bussola. E’ preferibile non uscire da soli e comunque comunicare a qualcuno il proprio programma di gita. Non ultima, l’importanza di affrontare uscite adeguate alla propria condizione fisica e psicologica; è importante conoscere le proprie forze e il limite delle proprie possibilità.

Inoltre in questo momento è necessario rispettare le norme sul distanziamento sociale. Il trekking, considerata attività sportiva, prevede almeno due metri di distanza fra le persone. Non è obbligatoria la mascherina: basta tenerla comunque a portata di mano insieme a guanti e disinfettante per le mani.

Ecco alcuni percorsi raccolti (in ordine alfabetico), la cui maggior parte sono inclusi nei sentieri recensiti sul sito della provincia di Firenze, con tutte le indicazioni utili. Da quelli pianeggianti alle aree naturalistiche, passando per i monti e i boschi: ce n'è per tutti i gusti (indicati in ordine alfabetico).

Alta Valle del Torrente Carfalo (Montaione)

L’area protetta racchiude il territorio della alta valle del torrente Carfalo, a Sud del comune di Montaione, per una superficie complessiva di 222.57 ettari. L’alta valle del Carfalo confina a destra, da nord a sud, con via Tonda, via Cerroni e via Tre Ponti e a sinistra da sud a nord, da via Cappella del Lupo, via Casiscala e via comunale Legoli. Prevalentemente boscata, l’area fa parte di un territorio ad elevato valore storico e paesistico, nonché turistico; nelle sua vicinanze troviamo i nuclei di San Vivaldo, la Sughera, Castellare di Tonda e Castelfalfi.

Inculde sei diversi sentieri con varie lunghezze e dislivelli 

Badia a Passignano (Tavarnelle Val di Pesa)

Il complesso monastico della Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano, più nota come Badia a Passignano, la dolcezza del paesaggio tipico del Chianti e speciali esemplari di flora e fauna sono alcune delle meraviglie di quest’area protetta.

Include tre sentieri con varie lunghezze 

Le Balze (Reggello)

L’area delle Balze si estende dal confine della provincia di Arezzo lungo la strada Provinciale Setteponti nel Valdarno Superiore, dove la peculiare geomorfologia delle Balze è visibile in modo spettacolare e continuo. Sono chiamate “balze” quelle conformazioni caratterizzate da accentuate pareti verticali, pinnacoli e piramidi di terra dovute all’alto grado di erosione.

Offre sei itinerari di varie lunghezze 

Colline di Scandicci

Natura, ma anche fattorie e chiese. Un territorio affascinante che conserva tracce della sua origine geologica, fra lievi pendenze e ampie valli soleggiate. Le ville, le case, spesso circondate da giardini o filari di cipressi, sorgono sparse nelle fattorie e sui poderi e sono il risultato di un processo secolare di colonizzazione della campagna che ha visto in passato l’affermarsi della proprietà privata e della mezzadria. All’inizio degli anni ottanta il Cai di Firenze "segnò il sentiero zero" per unire Lastra a Signa a Tavarnuzze, passando sul crinale delle colline scandiccesi e toccando le cime più alte, quali: la Sughera, che sfiora i 400 metri, Poggio Valicaia e la Poggiona, poco più basse.

Recentemente è stata predisposta una rete di dodici sentieri Cai provvisti di segnaletica

La Via degli Dei (Firenze-Bologna)

La Via degli Dei oggi è diventata una delle principali attrattive turistiche dell’Appennino: numerosi amanti del trekking e della mountain bike ripercorrono questo pezzo di storia gustando a pieno la bellezza incontaminata di questi luoghi. L’intera traversata da Bologna a Firenze – che non presenta grandi difficoltà - si può compiere in quattro/sei giorni o più a piedi (a seconda dell’allenamento e dell’abilità del camminatore), oppure in due/tre giorni o più in bicicletta. E' comunque possibile percorrere anche solo alcune tratte della Via degli Dei, per lasciare libertà a tutti i camminatori di costruire un proprio percorso personalizzato.

Tutte le informazioni su percorsi, alloggi, ristori e servizi

Foresta di Sant'Antonio (Reggello - Vallombrosa)

Per chi cerca il fresco d'estate l'ideale è la foresta di Sant’Antonio, collocata nel comune di Reggello, che occupa la porzione sudoccidentale della catena del Pratomagno, separando i bacini del Valdarno superiore e quello del Casentino. Appartiene al complesso forestale di Vallombrosa, dal 1975 è inserita nel demanio regionale, separandosi dalla Riserva Statale di Vallombrosa. Geograficamente è delimitata a Nord dal crinale di Poggio Massa Nera (1075 m), per scendere poi lungo la dorsale, Poggio della Risala (1485 m), Poggio alla Cesta (1446 m), Croce al Cardeto (1356 m), fino al Varco di Reggello (1354 m), per continuare poi lungo il crinale di Poggio di Castelluccio (1386 m) e La Corte (1189 m). La parte meridionale della dorsale è caratterizzata da un andamento frastagliato dovuto ad un’idrografia accidentata fino a raggiungere Pian della Farnia e Case Lavana.

Offre 19 sentieri diversi per caratteristiche e lunghezze 

Via Francigena

La tappa fiorentina della strada che l’itinerario storico che dal nord dell’Europa portava alla città eterna per eccellenza parte da San Miniato scendendo verso la Val d'Elsa e, con un percorso pianeggiante, arriva a Castelfiorentino. Subito dopo inizia la salita che porta alla Pieve a Chianni e a Gambassi Terme. Dopo Gambassi saliamo ancora fino ad incrociare la SP 4 Volterrana che imbocchiamo verso San Gimignano, accompagnati dalla straordinaria bellezza dei panorami di questa zona. https://www.viefrancigene.org/it/

Gabbianello Boscotondo (Barberino di Mugello)

L’area protetta, nelle vicinanze del centro abitato di Galliano, a 5 Km da Barberino e a 30 Km da Firenze. Si estende per 30 ettari e si sviluppa sulla sponda nordest del Lago di Bilancino, un invaso artificiale inizialmente nato per regimare le acque dell’Arno e rifornire le aree limitrofe e Firenze nei periodi più siccitosi, e oggi di grande potenzialità anche per le attività turistiche e ricreative e per la grande valenza ambientale. Si tratta di un’area umida realizzata artificialmente per favorire la sosta e la riproduzione degli uccelli acquatici, con ampie zone di boschi misti decidui e sempreverdi, zone coltivate e pascoli, in un’area pianeggiante circondata dai monti dell’Appennino tosco-romagnolo, dalla Calvana e dalla conca del Mugello.

E' possibile percorrere tre percorsi mountain bike ed uno naturalistico 

Garzaia (Figline Valdarno)

Il sito su cui sorge la garzaia fa parte di un complesso di zone umide di origine artificiale conosciute come i “Laghi di Figline”, che si trova lungo l’argine dell’Arno, sulla sua sinistra idraulica, a Sud dell’abitato di Figline Valdarno. Cuore dell'area protetta della garzaia di Figline è la zona umida situata in un bosco dell'antica fattoria Serristori, dove in passato erano state create delle cavità a seguito della attività di estrazione di materiali sabbiosi di origine alluvionale. Queste cavità erano note col nome di “laghi di Figline”.

Un percorso Anpil e una pista ciclabile 

Montececeri (Fiesole)

L’area si trova sulle colline a Nord Est di Firenze e ricade sul colle di Montececeri (415 mt s.l.m.), famoso per le cave di pietra serena. Il Monte Ceceri sorge ai margini orientali della antica cinta di mura etrusche della cittadina di Fiesole ed offre spettacolari vedute su Firenze. Il fascino dell’area è dato anche dagli eventi storici e culturali: nel 1506, sul colle fiesolano di Montececeri, avvenne il rivoluzionario collaudo della Macchina del Volo progettata da Leonardo da Vinci.

Sei diversi percorsi e sentieri

Monte Morello (Sesto Fiorentino, Calenzano, Vaglia)

Monte Morello è delimitato ad Ovest dalla Val di Marina, ai piedi dei Monti della Calvana, e ad Est dalla valle del Mugnone, ai piedi del colle di Fiesole. Le cime di maggiore altezza sono il Poggio all'Aia (934 m), il Poggio Casaccia (921 m), il Poggio Cornacchiaccia (892 m), il Poggio Trini (763 m), il Poggio al Giro (747 m) ed il Monte Rotondo (708 m). Le tre punte hanno l'aspetto tipico delle sommità dei vulcani, pur non essendo di origine vulcanica. Il territorio di Monte Morello presenta un notevole interesse paesaggistico ed ambientale, per la sua posizione, per il valore e l'ampiezza del patrimonio boschivo, per le risorse idriche, per la presenza di numerose testimonianze storiche e di opere di valore artistico. Per questo motivo rientra, con il massimo grado di tutela, fra le “aree protette” ai sensi della normativa regionale.

Gli oltre 100 sentieri suggeriti dalla Pro Loco di Sesto Fiorentino

Monti della Calvana (Calenzano)

La Calvana è una catena montuosa posta al confine tra le province di Prato e Firenze, e caratterizzata da una serie di rilievi che si snodano per una quindicina di chilometri fra i 700 e gli 800 metri, raggiungendo i 916 metri nel tratto centrale (Monte Maggiore). La sua dorsale inizia a Sud con Poggio Castiglioni (m 397) e termina a Nord con Poggio Montecuccoli (m 770). I monti della Calvana costituiscono lo spartiacque naturale tra il Fiume Bisenzio, che scorre sul fianco occidentale, il Torrente Marina (che invece solca la vallata che dalle Croci scende a Calenzano per gettare poi le acque nel Fiume Bisenzio), ed i ruscelli che solcano la valle del Mugello ed alimentano il Fiume Sieve. 

Sul versante fiorentino sono sette i sentieri di diverse lunghezze e difficoltà 

Podere La Querciola (Sesto Fiorentino)

L'area protetta si trova a Sesto Fiorentino e si estende per circa 56 ettari. Al suo interno comprende uno stagno artificiale di circa 10 ettari, il Lago di Padule, creato a fini venatori ma non più utilizzato a questo scopo. Sono inoltre presenti campi coltivati a colture erbacee ed uno stagno didattico. L'area ospita nel corso dell'anno 176 specie diverse di volatili fra stanziali e di passo. Sono numerose le specie di uccelli acquatici, tra cui airone cenerino, garzetta, airone bianco maggiore, varie specie di anatidi e di limicoli. Il cavaliere d’Italia è presente con una numerosa colonia nidificante tra marzo e agosto. Sono inoltre presenti il tuffetto ed il corriere piccolo.

Il percorso naturalistico

Poggio Ripaghera - Santa Brigida - Valle dell'Inferno (Pontassieve)

L’area protetta di S.Brigida è una delle più ricche zone naturalistiche della provincia di Firenze e si colloca nella parte sud-occidentale del complesso montuoso del Monte Giovi, gruppo di media montagna, che raggiunge un’altezza massima di 992 m s.l.m., forma una catena preappenninica con andamento est-ovest e costituisce la porzione centro-orientale dello spartiacque tra il Mugello a nord ed il Valdarno a sud. In particolare, l’area comprende i versanti meridionali ed occidentali del Poggio Ripaghera (914 m), Poggio Abetina (857 m) e Monte Rotondo (773 m), includendo, ad oriente, la fresca ed ombrosa Valle dell’Inferno. Nell'area si possono visitare anche le antiche Burraie.

Qui 23 percorsi di tutti i generi 

Sasso di Castro Montebeni (Firenzuola)

L'area naturale protetta di interesse locale (Anpil) di Sasso di Castro – Montebeni è un complesso montuoso caratterizzato dalla presenza di affioramenti ofiolitici denominati “le serpentine“, che nell’alto bacino del torrente Savena formano un luogo di grande interesse naturalistico. Gli affioramenti sono collocati all’interno di una stupenda cornice di boschi di latifoglie e parcelle di conifere. All’interno dell’area si trova la vecchia cava di Montebeni, oggi dismessa, che può divenire un’occasione di riqualificazione ambientale. Infatti questo territorio è da tempo sfruttato dal punto di vista estrattivo e innumerevoli sono le cave qui presenti. Al suo interno è inclusa l’Oasi di Protezione di Covigliaio (623 ettari).

Dieci sentieri per tutti i gusti e le esigenze 

Stagni di Focognano (Campi Bisenzio)

L’area protetta Stagni di Focognano, di proprietà del Comune di Campi Bisenzio, è un’Oasi del Sistema Nazionale del WWF Italia ed è anche un’area protetta del sistema delle aree protette della Regione Toscana. L’Oasi, oltre ad essere un luogo di grande interesse per la sosta degli uccelli acquatici migratori, è anche un sito molto importante per lo svernamento e la nidificazione di varie specie.

Il percorso di visita all'Oasi

Torrente Mensola (Firenze)

Il Torrente Mensola nasce in località Mulinaccio, nella piccola valle tra i poggi di Maiano e Vincigliata, nel comune di Fiesole. L’area è una delle aree di maggiore interesse naturalistico e paesaggistico della collina fiorentina. Tra le curiosità: il corso d’acqua viene citato dal Boccaccio nel suo poemetto “Ninfale fiesolano” (1344-1346). Lo scrittore vi narra la storia di una ancella della Dea Diana di nome Mensola, che viene da questa tramutata in ruscello come punizione per aver trasgredito all’obbligo di castità.

Le 11 proposte per le passeggiate: https://www.cittametropolitana.fi.it/aree-protette-e-sentieri-turistici/torrente-mensola/

Torrente Terzolle (Firenze)

La sorgente del Torrente Terzolle è situata presso Cercina, a Nord di Firenze. Paesaggisticamente la valle di Cercina è una zona prevalentemente agricola, caratterizzata da antiche coltivazioni promiscue ad olivi e viti. I vigneti rappresentano piccoli impianti localizzati ed i seminativi sono in forte diminuzione. Nella valle della Terzollina, più stretta e chiusa, è presente il bosco di Terra Rossa con specie tipiche della macchia mediterranea.

I quattro sentieri


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