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Visite all'Opificio delle Pietre Dure

La “Deposizione dalla Croce” di Rosso Fiorentino, la “Vergine in Gloria e otto Santi” di Giovanni Bellini; il “Ritratto di Leone X con i cardinali nipoti Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi” di Raffaello, “La Pietà di Luco” di Andrea del Sarto: sono tutte opere custodite nel laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure che sabato 29 febbraio alle ore 10 apre occasionalmente al pubblico  e saranno visitabili con “Enjoy Firenze”, che regala l'opportunità di poter ascoltare il racconto dei lunghi restauri dalla viva voce di chi li ha eseguiti. Il cartellone di percorsi guidati alla scoperta dei tesori artistici e architettonici di Firenze e della Toscana in compagnia di esperti e archeologi è curato da Cooperativa Archeologia.

L’Opificio delle Pietre Dure, centro all’avanguardia nel mondo del restauro, in cui trovano sintesi tradizione e modernità tecnologica, rappresenta un’eccellenza nel panorama italiano per l’alta professionalità degli esperti che operano quotidianamente nei suoi laboratori. I Laboratori della Fortezza, che ricevettero grosso impulso all'attività in seguito alla tragica alluvione del ’66, quando molte opere d'arte ebbero necessità di importanti restauri, ne sono tuttora la sede più ampia: qui sono stati restaurati capolavori come la Croce dipinta di Cimabue, proveniente da Santa Croce, i Crocifissi di Giotto e negli ultimi anni l’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci, ora ricollocata agli Uffizi.

Prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 e a turismo@archeologia.it


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