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Via Palazzuolo, strada d'arte e di migranti: la visita guidata

“Arte come esperienza” è un'espressione del filosofo e pedagogista John Dewey, un maestro del pensiero novecentesco, per il quale “se noi insegniamo agli studenti di oggi come insegnavamo a quelli di ieri, li derubiamo del loro domani”. Il “Galilei”, una scuola superiore del Quartiere 4, ha preso sul serio le indicazioni di Dewey. Un nuovo modo di insegnare, dunque, si impone. Un modo in cui l'esperienza giochi un ruolo di primo piano. Ma esperienza di cosa? Per esempio, l'esperienza delle espressioni artistiche straordinarie - e non sempre abbastanza note - accolte in via Palazzuolo, uno dei cuori pulsanti di Firenze. Un cuore antico e nuovo insieme, anche se a volte un po' affaticato. Ma anche l'esperienza delle persone che sempre di nuovo danno vita a quelle espressioni artistiche e culturali, facendone la loro casa, intesa come luogo di umanità e inclusione, culla di nuovi modi di convivenza, di relazione e di crescita. Il tesoro di arte, di differenza e di umanità di via Palazzuolo potrà essere riscoperto, ancora una volta, martedì 30 aprile, dalle 14.30 alle 23.30, grazie ai tour d'arte, alle rappresentazioni artistiche e teatrali, alla mostra e al concorso fotografici, ai quali hanno lavorato, con dedizione, studio, fatica e impegno gli studenti del “Galilei”. Con il patrocinio del Comune di Firenze e della Città Metropolitana e i finanziamenti PON-Fondo Sociale Europeo


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