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Verdi e Mozart uniti per l'Indipendenza della Toscana

E' ormai risaputa la grande importanza di G. Verdi per il risorgimento italiano, che rischiò tantissime volte l'arresto da parte degli austriaci.
Nel contempo c’è da dire che anche il Granduca Leopoldo II rischiò la censura da parte della sua patria per preferire leggi più permissive alla Toscana, oltre ad esser stato grande uomo politico che si operò tantissimo per la crescita del suo Stato. Quando l’Austria lo obbligò a determinate scelte, egli stesso, pur di evitare ulteriori spargimenti di sangue, lasciò che la Toscana seguisse il suo corso per l’indipendenza. La pacifica rassegnazione al corso della storia fece si che la famiglia Granducale, al momento della partenza da Firenze, fu salutata dai fiorentini con il grido "Addio, babbo Leopoldo!" e accompagnata con tutti i riguardi da una scorta.

Per questo si è scelto di omaggiare in qualche modo anche Leopoldo II, che permise con una rivoluzione di velluto l’indipendenza pacifica della Toscana, dedicandogli un concerto di un altro celebre austriaco, W. A. Mozart, anch’egli affascinato della Toscana come il padre Leopold (di cui quest'anno si ricordano i 300 anni dalla nascita), il quale così si espresse in una lettera del 1770 indirizzata alla moglie: "Desidererei che tu potessi vedere Firenze, i suoi dintorni, la sua posizione; diresti che qui si deve vivere e morire".

Ospite d'eccezione per questo evento il pianista di fama internazionale Gianfranco Pappalardo Fiumara, prof. titolare Conservatorio di Stato di Palermo. Pianista, Concertista, Clavicembalista, Sovrintendente Stagione Operistica Teatro dell’Unione di Viterbo, Consulente per i rapporti con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per i progetti speciali Fondazione Festival Pucciniano. Sovrintendente Mythos Opera Festival.
 


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