"The light side by Gloria Pizzilli" - mostra d’arte contemporanea

Gloria Pizzilli inaugurerà mercoledì 3 ottobre alle 18, durante l’AperiART, aperitivo del mercoledì al Ganzo, in via de’ Macci 85r, la mostra per lei organizzata dagli studenti FUA, intitolata The Light Side. L’organizzazione e l’allestimento è a cura degli studenti del corso di Gallery Curating Experiential Learning della FUA – Florence University of the Arts, e si sviluppa attraverso i locali del ristorante/laboratorio, interamente gestito dai ragazzi dei corsi di Cucina e di Vino di Apicius – International School of Hospitality. The Light Side, il lato chiaro “della forza” di Gloria Pizzilli, è il lavoro su commissione che questa interessante artista illustratrice e designer freelance esporrà dal 3 Ottobre al 7 Novembre con una selezione di lavori, prevalentemente realizzati con media digitali, realizzati in ambito editoriale. Le opere esposte, presentate in stampe di alta qualità, illustrano libri di racconti, magazine internazionali, poster di eventi culturali ed artistici, nonché edizioni numerate, con un segno calligrafico ed espressivo che trasmette per intero tutta l’esperienza la potente tecnica ed il grande senso estetico dell’artista, ispirata fortemente dal segno e dalla cultura iconografica giapponese. Gloria Pizzilli ha preso parte ad eventi live painting e mostre internazionali, ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali L’Award of Excellence di CommunicationArts 2014 e 2015, il Merit Award e la selezione dell’Annual Illustratori Italiani. Tra i clienti dell’autrice si annoverano The New Yorker, The New York Times, Wired Italia, GQ USA, La Stampa, Feltrinelli, Mondadori e Teatro Alla Scala. Tutto della nostra più recente cultura dell’immagine attraverso il pennello di Gloria (analogico o digitale che sia) è presente nelle sue narrazioni: dai Manga alle diafane figure di Egon Schiele, da Utamaro alla Pop-art. L’universo percettivo di Gloria Pizzilli ha come miti di riferimento il meglio che la sua generazione ha conservato ed ha tradotto in simboli dopo la disgregazione e l’ibridazione delle ideologie nell’arte. Una rinascita del segno e del talento.