Eventi

Presentazione del libro "I quaderni del vino"

Semplicemente dei versi, ossessivi e mi auguro inattuali, sulla malattia e la morte di una madre. Che si tratti di Letizia Gianformaggio, figura non secondaria della filosofia giuridica e della cultura femminista, è accidente decisivo; ma pur sempre un accidente. Devo scusarmi con gli amici che ne cercassero qui un ritratto. La distanza necessaria a tratteggiarlo è tutt’ora inaccessibile alla mia sensibilità di bambino viziato: viziato, beninteso, dal privilegio di aver avuto una madre severa. Il mito, del resto, mi è sempre parso capace di un più elevato coefficiente di verità rispetto allo psicologismo.
Del titolo e della metafora portante confido dia conto Alfonso Gatto, nella citazione liminale tratta dalla Nota ad Osteria Flegrea. L’enfasi va posta sul condizionale: dovrebbe. La serenità non è che un auspicio, un orizzonte, in questo goffo tentativo di stare in piedi di fronte alla morte. E così la poesia.
[...]
Dalla Nota dell’autore


Si parla di