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Palazzo Strozzi, la mostra "VISIO. Moving Images After Post-Internet"

L’arte contemporanea torna a Palazzo Strozzi dal 13 novembre al 1 dicembre 2019 con la mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet, che riunisce le opere dei 12 artisti under 35 partecipanti alla VIII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images - progetto promosso e realizzato dallo Schermo dell’arte Film Festival e curato da Leonardo Bigazzi.

“Lo schermo dell’arte Film Festival rappresenta una realtà importante nel panorama culturale fiorentino, una delle tante eccellenze presenti in città con le quali Palazzo Strozzi ama collaborare da sempre” – affer- ma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – “In particolare il progetto VI- SIO curato da Leonardo Bigazzi si è già rivelato una delle più interessanti iniziative sull’arte delle immagini in movimento e dal 13 novembre al 1 dicembre gli spazi della Strozzina di Palazzo Strozzi ne ospiteranno una nuova edizione dal titolo Moving Images After Post-Internet, che riunisce opere di 12 artisti under 35.

Pro- muovere i giovani artisti è un’occasione che si pone coerentemente all’interno della politica culturale di Pa- lazzo Strozzi, che è sempre di più punto di riferimento per l’arte del presente. Questa collaborazione confer- ma la nostra naturale vocazione a fare sistema sul territorio, creando opportunità di scambio e di confronto con altre istituzioni, confermando l'ambizione di Palazzo Strozzi di essere sempre più piattaforma multidisci- plinare di Firenze”.

“La mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet – spiega il curatore Leonardo Bigazzi - intende riflettere sull'influenza che la rivoluzione digitale dell'ultimo decennio e il fenomeno post-internet hanno avuto sulla generazioni di artisti che ha vissuto questi cambiamenti negli anni della propria formazione. Le opere selezionate affrontano temi fondamentali del nostro tempo come la normalizzazione della violenza, l’identità di genere, le politiche dei confini, la privatizzazione della conoscenza, il limite tra reale e virtuale, il valore della memoria, la relazione tra uomo e animale e il senso di precarietà costante dell’esistenza. In mostra si ritrovano elementi tecnici e concettuali tipici delle pratiche post-internet, come l’uso di realtà vir- tuale (VR), immagini CGI, videogiochi e video appropriati dalla rete.

Ci sono però anche artisti che con - cettualmente hanno deciso di distanziarsi da questo tipo di estetica, attraverso un linguaggio più cine- matografico, film in pellicola e found footage.” La mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Schermo dell’arte Film Festival e curata da Leonardo Bigazzi, offre l’occasione di un confronto con le opere di 12 artisti under 35, selezionati attraverso un bando internazionale, che lavorano con le immagini in movimento: Rebecca Jane Arthur (1984, Gran Bretagna/Belgio), Miguel Azuaga (1988, Spagna/Germania), Patrick Alan Banfield (1984, Gran Bretagna/Germania), Enar de Dios Rodriguez (1986, Spagna/Austria), Eva Giolo (1991, Belgio), Inas Halabi (1988, Palestina/Olanda), Polina Kanis (1985, Russia/Olanda), Adam Kaplan (1987, Israele/Germania), Valentina Kneževic (1989, Croazia/Germania), Agnieszka Mastalerz (1991, Polonia/Germania), Jacopo Rinaldi (1988, Italia), Igor Simic (1988, Serbia).

Negli ultimi anni la rivoluzione digitale e l’accelerazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione, hanno profondamente cambiato il linguaggio delle moving images e i loro modelli espositivi. Gli schermi dei computer e degli smartphone sono diventati il mezzo principale con cui le immagini e i video vengono condivisi, ridefinendo così la relazione tra pubblico e opera d’arte. Si è assistito all’ascesa della cosiddetta “condizione post-internet”, definizione adottata a partire dalla fine del primo decennio del 2000 per descrivere una pratica del fare arte che non poteva più prescindere dal confronto con la crescente iperconnettività della rete, sia in termini concettuali, che produttivi e distributivi.

Tuttavia il significato dell’espressione post-internet è variato alla stessa rapidità della tecnologia a cui era associato, diventando obsoleto e controverso, e riducendosi per lo più alla categorizzazione, spesso dispregiativa, di una vasta tipologia formale di opere. Un’estetica patinata influenzata dalla retorica visiva della pubblicità digitale, della computer grafica e del corporate branding.

La mostra intende approfondire queste trasformazioni, l’eredità del fenomeno post-internet e le eventuali cause di un suo definitivo superamento.

Ecco gli altri appuntamenti con il progetto VISIO.European Programme on Artists’ Moving Images: gli artisti in mostra mercoledì 13 novembre dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle ore 14.30 alle 16.30, all’interno della Sala Ferri di Palazzo Strozzi, introdurranno i temi principali della loro pratica artistica in una presentazione aperta al pubblico; venerdì 15 novembre alle ore 15.00 nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, si terrà la tavola rotonda aperta al pubblico dedicata alle modalità con cui musei e collezionisti privati costruiscono le proprie collezioni di moving images e come queste si svilupperanno in futuro. Alla tavola rotonda intervengono Beatrice Bulgari (In Between Art Film), Philippe Alain Michaud (Centre Pompidou), Mario von Kelterborn (Sammlung von Kelterborn).

Infine, sabato 16 novembre alle 21 al Cinema La Compagnia sarà assegnato a Patrick Alan Banfield il VISIO. Young Talent Acquisition Prize (V edizione), premio nato per promuovere il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista, che consiste nell'acquisizione della sua opera Mein Blick (My View) del 2017, selezionata tra le dodici partecipanti alla mostra a Palazzo Strozzi, da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei. Con VISIO.

Moving Images After Post-Internet
Lo schermo dell’arte prosegue l’approfondimento sulla pratica artistica degli artisti under 35 che lavorano oggi in Europa, iniziato con le quattro precedenti mostre organizzate a Le Murate PAC (2018), Palazzo Medici Riccardi (2017), Cinema La Compagnia (2016) e Palazzo Strozzi (2015). A testimonianza del valore e dell'efficacia del progetto, i continui risultati di alcuni dei partecipanti delle precedenti edizioni: Daisuke Kosugi, protagonista fino al gennaio 2020 di una mostra personale alla Galerie nationale du Jeu de Paume di Parigi; Emilija Škarnulytė, vincitrice del prestigioso Future Generation Art Prize; Basir Mahmood la cui opera “Monument of Arrival and Return” è stata acquisita nella collezione dello Stedelijk Museum di Amsterdam dopo aver vinto il VISIO. Young Talent Acquisition Prize 2017; Diego Marcon vincitore del MAXXI Bvlgari Prize 2018, Jonna Kina che ha partecipato all’International Film Festival Rotterdam nel 2018 con il suo “Arr. For a Scene”; Arash Nassiri che alla 68ma edizione del Berlin International Film Festival ha presentato l’opera “City of Tales”.


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