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L'infinito tra parentesi al teatro Niccolini

Gli estremi della cultura umanistica e di quella scientifica si intrecciano in questo affascinante testo che parte dall’omonimo libro di Marco Malvaldi e attraverso vicende apparentemente quotidiane ci sfida a entrare nel complesso rapporto tra letteratura / poesia e scienza. Al teatro Niccolini dal 7 al 12 gennaio va in scena L'infinito tra parentesi.

Trama

Francesca e Paolo sono due fratelli, lei umanista e lui scienziato, entrambi hanno due belle carriere di docenti universitari. A un certo punto le loro strade si incrociano: quando Paolo lotta per diventare rettore dell’Università, e vi è lo scontro, e l’incontro, di due diverse concezioni della realtà.
«Non ne posso più di vedere l’Università dominata dalla scienza e dalla tecnica. Sono trent’anni che abbiamo solo rettori che vengono dalla scienza. Non avremo mai un Lucrezio, o un Maxwell, se continuiamo così – riflette Francesca – solo dei tecnici che stringono un pochino più forte una vite progettata da altri».

Il tema del rapporto tra due mondi o, se vogliamo, fra due tipi di conoscenze apparentemente lontani, ma che si intrecciano continuamente nelle nostre vite, è stato il punto di partenza di questo progetto immaginato da Piero Maccarinelli, con cui continua l’indagine su teatro e scienza, voluta dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti. Nel romanziere / giallista / chimico Marco Malvaldi e nella sua capacità di mescolare sapientemente le profonde conoscenze umanistiche e scientifiche, è stato individuato l’autore più adatto a proseguire questo interessante e insolito itinerario. A dar vita alle sue parole ed alle situazioni in cui conoscenza e ironia vanno di pari passo, saranno due attori – in più, fratelli d’arte – della levatura di Maddalena e Giovanni Crippa.

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