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Giornata della Memoria, la commedia "Spettacolo memorabile" a Bagno a Ripoli

Il Centro di Teatro Internazionale prosegue la rassegna "COME AMORE" con lo spettacolo tratto dal classico della letteratura ebraica GIORNATA DELLA MEMORIA 27 gennaio ore 21.00 "Preghiera commemorativa" commedia amara ispirata alla "Storia di Tewje il lattivendolo" di Sholem Aleichem in 2 atti Riduzione, adattamento e regia di Olga Melnik Light designer: Samuele Batistoni Durata dello spettacolo in 2 atti : 150 min. PERSONAGGI& interpreti: Tevje - Vasco Bonechi Golda, sua moglie -Tiziana Fusco Stepan - Gianni Monini Menachem - Samuele Batistoni Sergente - Matteo Facenna "Peperoncino" - Fabio Deriu Motl- Gianluca D'Indico Fedor - Davide Papi Oksana, moglie del sergente - Vera Striganova Macellaio Leizer- Volf - Stefano Montefalchi Figlie di Tevje: Francesca Catarzi, Ilaria Mulinacci, Romana Rocchino, Elena Paglicci, Marina Meoni Rivoluzionaria- Lucia Callisto Contadino russo - Osvaldo Di Cuffa Rabbino - Ciro Bencivenga Berta- Nina Melnik Una storia semplice ha il senso profondo e tragico - sul destino degli ebrei in Russia/Ucraina zarista, sulla loro vita, su cui e` passata la ruota sanguinaria dei pogrom del 1905. Allo stesso tempo, nello spettacolo si affrontano i temi che sono vicini a persone di tutte le nazionalità: la felicità, l'amore, la ricerca di Dio e il loro posto in questo mondo. "La felicità ci viene incontro. Siamo nella una direzione, ma lei è in un altra ..." Questa frase è diventata un punto chiave nel gioco, perché si dice che ognuno deve passare attraverso la sofferenza... Spettacolo corale sul conflitto e le sue varie nature, Preghiera commemorativa è la storia, raccontata per mezzo di una recitazione spontanea e sentita, di una famiglia e di un popolo, del passaggio da una società patriarcale a una società paritaria, del salto da religiosità ad ateismo. Il dramma di un padre che vede le figlie disubbidire alla sua volontà, di una moglie che perde la vita e di una persecuzione secolare che lo costringe a lasciare la sua terra, tutto questo è riuscito a toccare l'intimità, la parte spirituale degli spettatori. La narrazione acquista forza e vivacità grazie al contrasto tra humour e pathos, mentre la rievocazione dei rituali ebraici, le musiche, gli attimi silenziosi che precedono o seguono i momenti importanti dell'azione scenica mantengono alta la tensione e riescono ad emozionare, che è in fin dei conti lo scopo del teatro. Uno spettacolo da vedere! "Presso la mia tomba, a ogni anniversario della mia morte possa il figlio che mi rimane, e così anche i miei cognati, se lo desiderano,leggere per me un'orazione funebre. E se per loro leggere l'orazione non rappresenterà un particolare desiderio, o se il tempo non glielo permetterà, o se questo andrà contro le loro opinioni religiose, allora potranno limitarsi a riunirsi, insieme alle mie figlie, ai miei nipoti e ai buoni amici soltanto, e leggeranno questo mio testamento, e sceglieranno un qualsiasi racconto tra i miei più divertenti, e lo leggeranno ad alta voce in una qualsiasi lingua da loro conosciuta, e così possa il mio nome essere ricordato da loro, meglio con una risata piuttosto che con un banchetto funebre …" Sholem Aleichem, da "Testamento", 1915


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