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Il Frankenstein, ovvero l’amor non guarda in faccia al teatro Goldoni

Un'impresa mostruosa, un'abnorme creatura musicale con il cuore di Rossini, un cervello mozartiano, unghie di Puccini, spalle verdiane, reni di Bellini e stomaco di Donizetti. Un occhio di Kurt Weill, l'altro di Arrigo Boito. Brufoli barocchi. Cicatrici monteverdiane. Suture stravinskiane e diffusa peluria wagneriana. Un'opera che, come il mostro del celebre dottore protagonista del romanzo di Mary Shelley, sutura citazioni dall'intera storia del melodramma su un'ossatura di musica originale. Il divertimento è assicurato.

Prima assoluta della nuova versione per orchestra da camera di Aurelio Scotto Nuovo allestimento in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole e l'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.


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