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Il primo film su Raffaello Sanzio al cinema in 3D. Ecco le sale in Toscana

Dopo "Firenze e gli Uffizi in 3D" e "Musei Vaticani 3D" un altro grande progetto creato da Sky e Nexo Digital dedicato all'arte italiana. Il protagonista è Raffaello Sanzio morto a 37 anni ma diventato "magister" a 17. Il film "Raffaello, il principe delle arti" ripercorre la vita del grande artista ammirato per il suo tocco dolce ma deciso prima riconoscibile nelle "Madonne" e successivamente nelle famose "Stanze di Raffaello" commissionate da Papa Giulio II nel 1508.

ECCO DOVE VEDERE IL FILM

Grande amante delle donne e della vita di corte è stato forse il pittore e architetto "più cortigiano della storia dell'arte" così lo definisce Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani fino al 2016.

Il film in 3D è stato considerato di interesse culturale dal Mibact, Ministero dei beni e delle attività culturali e del cinema, in quanto è la prima trasposizione cinematografica su Raffaello Sanzio. In 90 minuti si susseguono le opere ed i luoghi cardine della vita dell'artista. Prima ad Urbino dove nasce e cresce nella bottega del padre Giovanni Santi, pittore e intellettuale alla corte di Federico da Montefeltro, poi a Firenze dove affina il suo tocco influenzato da Leonardo e Michelangelo (qui pur non avendo commissioni istituzionali creerà alcune delle sue più belle opere: la "Madonna del cardellino" e la "Belle Jardinière"). Infine Roma, la città eterna, che lo consacra al mito. Grazie alla collaborazione dei Musei Vaticani il film ci porta dentro alle famose Stanze di Raffaello per osservare i dettagli e le cromie raffinate; si possono distinguere i diversi colori dei filati degli Arazzi che pensò e progettò in soli quattro anni; ed anche ammirare la famosa Trasfigurazione.

Il viaggio attraverso l'Italia e l'arte di Raffaello è spiegato da tre critici d'arte d'eccezione: Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2016; Vincenzo Farinella, professore associato di Storia dell'arte moderna alla Scuola Normale di Pisa, consulente scientifico per il film racconta il peridio di formazione ad Urbino ed infine Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani fino al 2016.

In tutto le opere visibili nel film sono 70, di cui più di 40 di Raffaello. L'arte s'intreccia alla ricostruzione storica della vita del tempo, brevi ma intensi momenti recitati da Flavio Parenti, Raffaello; Angela Curri, Fornarina; Enrico Lo Verso, Giovanni Santi e Marco Cocci, Pietro Bembo, ci mostrano il percorso dell'artista dalla bottega del padre al Vaticano (tutte le ricostruzioni storiche - fiction - sono ispirate da dipinti dell'800 periodo in cui si sviluppò un vero e proprio mito dell'artista).

Curiosità
La Gioconda di Leonardo e la Trasfigurazione di Raffaello
(4 metri per 3) visibili nel film sono delle riproduzioni create dalla Bottega Tifernate che lavora abitualmente con i musei Vaticani.

In uno degli approfondimenti romani dell'opera di Raffaello si parla degli arazzi che nella notte del 26 dicembre 1519 vennero posizionati nella Cappella Sistina alla presenza del Papa Leone X, dei cardinali e degli intellettuali di curia. A quell'epoca il Giudizio Universale di Michelangelo ancora non era stato dipinto quindi a seguito della collaborazione di storici dell'arte e tecnici di Sky è stata realizzata, basandosi sui disegni sopravvissuti e su supposizioni degli stessi storici, la parete con i dipinti del Perugino e di Michelangelo prima che quest'ultimo realizzasse il suo Giudizio.


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