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"Firenze Sotto Vetro" al cinema: gli utili e parte degli incassi

“Firenze Sotto Vetro” il social film di Pablo Benedetti e Federico Micali, che racconta il lockdown a Firenze tramite i video dei fiorentini, torna al cinema La Compagnia dal 13 al 20 maggio dopo aver riscosso un grande successo al botteghino: rispetto ai film usciti nel fine settimana – dopo la riapertura delle sale - è stato quello che ha registrato il maggior numero di pubblico a Firenze. Il film sarà programmato al cinema La Compagnia giovedì 13 maggio alle 16 e alle 19; lunedì 17 maggio alle 17.15; il 18, 19 e 20 maggio in orari da definire. Informazioni sul sito https://cinemalacompagnia.ticka.it/.

Firenze Sotto Vetro è un Film No Profit: gli utili e una parte dell’incasso andranno a sostegno dei lavoratori dello spettacolo attraverso un bando di produzione che sarà pubblicato da Malandrino Film entro dicembre 2021.

Il social film - da un’idea dei due registi durante i primi giorni del lockdown nel 2020 – è stato realizzato tramite i contribuiti video inviati da tutta la città nato dalla call dei due registi con l’obiettivo di poter raccontare un momento straordinario per la città e per il tutto il paese che potesse mettere insieme i diversi punti di vista di chi si è trovato improvvisamente isolato in casa ma connesso a distanza, insieme a quello di lavoratori alieni in una Firenze deserta.

Firenze sotto vetro: com'è nato il progetto del film

Nel film una città come nessuno l’aveva mai vista. Svuotata, silenziosa e irriconoscibile. Le file interminabili davanti ai supermercati, la scoperta delle mascherine, i canti liberatori dal balcone. E poi di colpo l’ironia, la solidarietà, la voglia di non arrendersi e di combattere con la sagacia tipica della città, Firenze.

Filmati e racconti dalla quarantena, videodiari dalle case, dai balconi, con o senza mascherine, da chi ha continuato a lavorare in una città deserta a causa dell’emergenza sanitaria, vivendo una delle più importanti crisi sociali dell’era contemporanea. Le testimonianze di medici, infermieri, tassisti, cuochi, insegnanti, lavoratori essenziali o meno, in smart-working, con la voglia di aiutare o essere aiutati: tutte le complesse sfaccettature del tessuto fiorentino, che si è ritrovato a dividersi semplicemente tra positivi e negativi. Un puzzle realizzato grazie alle riprese degli smartphone, dove anche le eventuali inquadrature mosse sono state compensate dalla potenza delle immagini e dalla forza dei racconti. Oltre 1600 i video arrivati dopo la call lanciata in piena quarantena, vissuta spesso nel destino comune di “prigionieri” in casa, tra paura e ironia, o in quello di spettatori increduli di una città d’arte completamente svuotata. Ma ci sono anche sorrisi e giochi, delle famiglie al completo, dei più giovani e delle loro “magie”: tanti i contributi anche della sperata ripartenza, della Fase 2 tra euforia e cautela, dei primi mesi dell’anno in corso.

“Raccontare la città e chi la vive – ha spiegato Pablo Benedetti - è un piacere come sempre. Ho percepito subito il bisogno come persona di fare qualcosa, e ciò che so fare meglio, credo, è raccontare storie. In questo caso si è trattato più di descrivere la storia in un certo senso, allora mi sento ancor di più un mezzo per l’arte, per la mia professione, per le persone di oggi che sono i protagonisti e quelle di domani che saranno pubblico. Un’esperienza diversa in qualità di autore, affascinante e con enorme sfida da regista e produttore: il lato umano è quello che mi motiva di più, ascoltare leggere e filtrare la vita di tante persone, prenderle come un dono da restituire in un racconto unico e condiviso. Il mio compito, durante un anno unico di emergenza globale, è stato creare un museo di immagini che rimarranno nella storia per tutti”.

“Dall’inizio di questa quarantena – ha aggiunto Federico Micali - mi sono ripetutamente chiesto quale potesse essere il modo migliore per raccontarla: ho preso in esame tutta una serie di storie, di professioni e di realtà che fossero in grado di rispecchiare il periodo che stavamo vivendo nel nostro microcosmo cittadino. Piano piano mi sono reso conto che quello che cercavo si allontanava dall’idea narrativa e filmica che sono abituato ad affrontare, per avvicinarsi a quella del social film-making: la realizzazione di un documentario in cui tutti possano diventare protagonisti del processo creativo. Specialmente in un momento in cui la condivisione di immagini e di esperienze attraverso il web è un denominatore comune del distanziamento sociale”.

Il progetto è stato realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema. Il progetto ha il patrocinio del Comune di Firenze come partner istituzionale, è prodotto da Malandrino Film e 011Films, con la collaborazione di Toscana Film Commission e del cinema La Compagnia con media partner Lady Radio e PS Comunicazione. Nella logica del film collettivo, Firenze Sotto Vetro è rilasciato sotto licenza Creative Commons BY-NC-ND 2.0. Tutte le informazioni sono disponibili anche sulle pagine social del film Facebook e Instagram.

Pablo Benedetti: da One More Time (Alfonsina y el mar) con cui portò a Firenze Lucia Bosè al recente docufilm El Numero Nueve su Gabriel Omar Batistuta che ha coinvolto tutta la città in eventi di successo e proiezioni.

Federico Micali: oltre 20 anni di documentari e film che hanno spesso coinvolto la città, dal Social Forum del 2002 alla Firenze resistente di Lungarno, dalla Santo Spirito di Monicelli fino all’acclamato L’Universale.

Questo il calendario della prima settimana (cinema La Compagnia):

  • Giovedì 06 maggio ore 17.00 e 19.00
  • Venerdì 07 maggio ore 15.00 e 19.00
  • Sabato 08 maggio ore 15.00 e 17.00
  • Domenica 09 maggio ore 17.00 e 19.00
  • Lunedì 10 maggio 15.00 e 19.00
  • Martedì 11 maggio ore 15.00 e 17.00

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