Cronaca

Reati ambientali: la Toscana è tra le regioni più colpite

I dati di Legambiente, è la sesta regione con più ecoreati: la prima del centro-nord, sui rifiuti registrate più infrazioni qui che in Sicilia

Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana

La Toscana mantiene la posizione più alta tra le regioni del centro-nord per quanto riguarda il numero di ecoreati commessi e resta al sesto posto nella classifica nazionale, subito dopo le regioni a 'tradizionale' presenza mafiosa: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio.

Continua dunque anche nella nostra Regione l’attacco di criminali ed ecomafiosi nei confronti dell’ambiente: ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, archeomafia, racket degli animali, incendi dolosi. Sono questi nel 2018 i settori più interessati dal fenomeno degli ecoreati.

I numeri del Rapporto Ecomafia 2019 sui reati ambientali, presentato questa mattina, del resto parlano chiaro: 1.836 infrazioni accertate (il 6,8% di tutti gli ecoreati commessi in Italia), con un leggero calo rispetto a quelli accertati nell'anno precedente, cioè nel 2017, quando furono 2.138 (7,1% del dato nazionale).

In linea generale però quest’anno si registra un peggioramento nel settore del cemento illegale ('scaliamo' un posto in classifica, passando a livello nazionale dal 6° al 5° posto) e in quello dei rifiuti, dove la Toscana rimane stabile al 4° posto nella classifica italiana ma si conferma la prima regione del Centro-Nord, riuscendo persino a scavalcare la Sicilia (i numeri, ricordiamolo, riguardano i reati accertati).

Non va meglio dal punto di vista delle archeomafie e degli incendi dolosi, anche se per fortuna non si ripetono i dati terribili del 2017.

“Emerge un quadro composito, fatto di chiari-scuri, che induce a tenere alta la guardia contro comportamenti e posture incivili, assolutamente indegni – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana –. Tuttavia la registrazione di un numero così rilevante di delitti è anche il segno di una forte e costante azione di contrasto del fenomeno. E di questa attività dobbiamo ringraziare tutte le forze dell’ordine”.

REATI NEL CICLO DEI RIFIUTI

Per quanto riguarda le attività organizzate di traffico illecito dei rifiuti  la nostra regione è in alta classifica raggiungendo la quarta posizione con cifre a dir poco preoccupanti: 634 infrazioni accertate nel 2018, aumentano anche le persone denunciate (802) e i sequestri effettuati (181). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (75 infrazioni accertate, 1,4% su totale nazionale, 84 denunce), seguita da Arezzo (56 infrazioni accertate, 55 denunce e 26 sequestri) e da Siena  (53 infrazioni accertate, 1% su totale nazionale, 60 denunce e 12 arresti).

REATI IN EDILIZIA E NEL CICLO DEL CEMENTO

Il mattone selvaggio è servito, in alcuni contesti, per spalancare le porte alle ditte in odore di mafia. Quest’anno la Toscana sale dalla sesta posizione alla quinta con 480 infrazioni accertate, (il 7,3 % sul totale nazionale),  aumentano le denunce da 428 a 572; diminuiscono invece i  sequestri effettuati (da 50 a 28). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (99 infrazioni accertate, 1,6% su totale nazionale, 109 denunce e 4 sequestri), seguita da Livorno (85 infrazioni accertate, 1,3% su totale nazionale, 94 denunce e 7 sequestri) e da Siena (72 infrazioni accertate, 1,1% su totale nazionale, 81 denunce).

REATI CONTRO LA BIODIVERSITA' E BRACCONAGGIO

Racket degli animali, bracconaggio, commercio illegale di specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo, ma anche (viste le nuove norme) maltrattamento degli animali di affezione. La Toscana, scende all’ottavo posto della classifica ma i numeri sono ancora preoccupanti con 405 infrazioni accertate, con una percentuale sul totale del 6,2%, 420 denunce, 62 sequestri. Nella classifica provinciale dell’illegalità  a danno degli animali su terraferma in Toscana domina Firenze con 35 infrazioni, 33 denunce e 13 arresti mentre a danno degli animali a mare è Livorno in testa alla classifica con 127 infrazioni e 1 arresto.

ARCHEOMAFIE: ARTE RUBATA E REATI CONTRO IL PATRIMONIO ARTISTICO

Altro anno intenso per le Forze dell’ordine, in particolare per il Nucleo TPC (Tutela del Patrimonio Culturale) dei Carabinieri, per le cosiddette archeomafie. Inquirenti alle prese coi tanti reati commessi ai danni del nostro immenso patrimonio storico-culturale. A presidiare la classifica nazionale, come una delle regioni maggiormente colpite dai ladri di opere d'arte troviamo la Toscana (5° posto, con 52 furti corrispondenti al 7,7% del totale nazionale).

INCENDI DOLOSI

Quest'anno, come abbiamo già detto, sul fronte incendi non ci sono affatto buone notizie. Anzi. La Toscana, infatti, rimane stabile al 4° posto nella classifica nazionale con 201 infrazioni accertate (9,9% sul totale), 63 denunce e 5 sequestri per un’estensione di superficie (boscata e non boscata) di 1.240 ettari.

COME CONTRASTARE I REATI AMBIENTALI: LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

Nella lotta alle ecomafie e agli ecocriminali, per Legambiente è fondamentale mettere in campo una grande operazione di formazione per tutti gli operatori del settore (magistrati, forze di polizia e Capitanerie di porto, ufficiali di polizia giudiziaria e tecnici delle Arpa, polizie municipali).

Tra le altre principali proposte avanzate oggi, l’associazione chiede che venga semplificato l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive avocando la responsabilità delle procedure ai prefetti; che vengano riconosciuti diritti propri anche agli animali inserendo la loro tutela in Costituzione e approvato il disegno di legge sui delitti contro fauna e flora protette inserendo nel codice penale un nuovo articolo che preveda sanzioni veramente efficaci per tutti coloro che si macchiano di tali crimini.

Per aumentare il livello qualitativo dei controlli pubblici Legambiente chiede di approvare i decreti attuativi della legge che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione ambientale – SNPA (legge 132/2016).

Sul fronte agroalimentare, l’associazione chiede che venga ripresa la proposta di disegno di legge del 2015 sulla tutela dei prodotti alimentari per introdurre una serie di nuovi reati che vanno dal “disastro sanitario” all’“omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato.

Inoltre, chiede che l’accesso alla giustizia da parte delle associazioni sia garantito come gratuito e quindi davvero accessibile. Infine Legambiente auspica che il Parlamento istituisca al più presto la Commissione d’inchiesta sulla vicenda dell’uccisione della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, che indagavano su presunti scandali di rifiuti portati in Somalia e su intrecci con il traffico di armi, e barbaramente assassinati a Mogadiscio nel 1994.


Si parla di