Cronaca

Blitz ambientalista a Palazzo Vecchio, Selvaggia Lucarelli: “Io sto con l’imbrattatore”

“Nardella scandalizzato per l’acqua per pulire il muro?” “A Firenze usava gli idranti antibivacco”

Il sindaco "placca" l'imbrattatore. A destra il podcast della Lucarelli

Una voce fuori dal coro. Dopo la miriade di frasi sdegnate contro il blitz ambientalista dei giorni scorsi a Palazzo Vecchio, arriva un commento controtendenza. La giornalista Selvaggia Lucarelli, in un episodio del podcast Sottosopra di Choramedia, ha voluto rimarcare come le azioni dimostrative abbiano spesso avuto negli anni “carattere” forte, proprio per scuotere le coscienze. 

“Questo fine settimana ci ha regalato momenti di indimenticabile comicità. Le immagini del sindaco Nardella che, come un supereroe della Marvel, afferra l’imbrattatore di Palazzo Vecchio a mani nude per poi pulire con l’idrante egli stesso il muro, ci mancava che lo leccasse pietra dopo pietra, rimarrà nella nostra memoria più indelebile della vernice di Firenze”. 

“Mi interessa il consueto fiume di insulti riversati sull’ambientalista che ha compiuto il gesto di protesta. Il livore che si abbatte sugli ambientalisti, che hanno deciso di protestare ultimamente compiendo gesti plateali che coinvolgono l’arte, gesti che ad oggi non hanno portato ad alcun danno permanente, non si riserva nemmeno a Matteo Messina Denaro”. 

“Leggete i commenti sotto a un post sui fatti di Firenze e uno sotto a un post sull’arresto di Denaro: il vero delinquente, se teniamo conto del livello dell’astio dei commentatori, è l’ambientalista. Viene quasi da dire: meglio l’acido in cui sciogliere i nemici che un po’ di vernice prontamente rimossa da Palazzo Vecchio”. “C’è chi vorrebbe il manifestante in carcere a vita, c’è chi vorrebbe sparare al manifestante, chi lo espellerebbe dal Paese, chi lo insulta con epiteti irripetibili”. 

“Ma chi è questo pericoloso terrorista che tanto indigna gli italiani, noto popolo di appassionati di arte, e di conservazione dei nostri beni storici. Sì come no…” - dice ironicamente. 

"Trentadue anni, di Empoli. Si chiama Giordano, è un operatore sociosanitario e militante di Ultima generazione, un gruppo di ambientalisti che si racconta così: “Compiamo azioni di disobbedienza civile non violenta per ottenere misure di contrasto al collasso ecoclimatico a cui stiamo andando incontro a causa delle troppe emissioni”. Lo stesso Giordano ha spiegato così a Repubblica le ragioni del suo gesto “Dobbiamo abbandonare le fonti fossili e non pensare al rigassificatore di Piombino, andiamo incontro a ondate di calore e siccità non si deve tagliare la sanità pubblica. Dovremmo fare la riqualificazione energetica degli edifici e non ampliare l’aeroporto della piana fiorentina”. Perché Palazzo Vecchio? “E’ il simbolo del potere e la sede fisica delle istituzioni che dovrebbe difendere i cittadini. E’ un’azione di disobbedienza civile non violenta, ce ne assumiamo la responsabilità a volto scoperto” “La vernice è pulibile, si leva con l’acqua. Non fa nessun danno, la politica invece sì”.

“Quando Giordano dice che chi si preoccupa per un po’ di vernice pulibile e non per i combustibili fossili, guarda il dito e non la luna, ha ragione”. “Ma se gli ambientalisti stanno compiendo gesti eclatanti, ben consapevoli dell’indignazione che genereranno, e perché non riescono a generare alcun tipo di preoccupazione e indignazione usando i canali della classica divulgazione”. 

Abbiamo fatto anche sit in, scioperi della fame, blocchi stradali - ha detto Giordano - c’è a chi la vernice non piace (possiamo trovare altre forma di lotta). Marce e raccolte firme si fanno da cinquant’anni sono utili ma non hanno centrato l’obbiettivo. Stiamo andando verso la distruzione, non so se quello che faccio funzionerà ma mi sento in dovere di provare”

“I gesti dimostrativi, la disobbedienza civile, si nutrono inevitabilmente di manifestazioni eclatanti. Pannella ieri, e oggi Cospito, facevano digiuni. Greenpeace bloccava le navi, rubava le chiavi dalla fabbrica di Wolkswagen, gli animalisti hanno liberato animali dalle gabbie di aziende di privati. Peta ha spruzzato vernice sulle vetrine dei negozi di pellicce. E poi fare mille esempi, ma deve essere chiaro che la strada della protesta passa anche da azioni clamorose che chiedono la giusta attenzione a chi dorme, ovvero  la maggior parte di noi. Me compresa. Mentre il pianeta muore o si consumano ingiustizie sociali. O c'è la necessità di cambiare leggi, regole od orizzonti culturali. La dimostrazione più lampante di questa ipocrisia dell’indignazione feroce nei confronti di chi ci chiede di svegliarci e lo scandalizzato Nardella che ricorda agli ambientalisti che ci sono voluti ben 5mila litri di acqua per lavare la vernice da Palazzo Vecchio. Peccato che lui sia quello che a Firenze usava gli idranti antibivacco, ovvero migliaia di litri d’acqua per scoraggiare turisti e locali dal bivaccare in alcune aree della città”.
 


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