Cronaca

Centro storico: migliaia con i trattori contro la svendita di Mondeggi / FOTO

Appeso uno striscione sul Ponte alla Carraia e messa un'installazione green davanti Eataly contro Oscar Farinetti. La risposta della Città Metropolitana: "Siete abusivi"

Un migliaio di persone ha partecipato al corteo coloratissimo e festoso che è partito ieri sera verso le 18 e 30 da Piazza San Marco per combattere contro la vendita di Mondeggi. Si tratta di una terra di 200 ettari di proprietà della Città metropolitana. La manifestazione è stata fatta nell'ambito della tre giorni di Genuino Clandestino, una rete nazionale che promuove l'agricoltura contadina in contrapposizione a quella industriale.

Dopo essere partiti si sono fermati davanti alla sede della Città metropolitana in via Cavour fischiando, la risposta dell'istituzione è stata chiudere la porta. "Abbiamo cercato di creare dei tavoli con loro ma non ci hanno mai ascoltati" ha urlato dal microfono Alessio Capezzuoli di Mondeggi-Bene Comune. 

Poco dopo si sono fermati davanti a Eataly, la catena di negozi di Oscar Farinetti. "I lavoratori di Eataly sono stagisti o con contratti precari, non è il lavoro che vogliamo" ha detto un militante di Genuino Clandestino. Passato il corteo i militanti hanno allestito un'installazione davanti al negozio con fiori ed erbe.

E poi hanno sfilato in Piazza del Duomo e Via dè Cerretani fino ad arrivare a Piazza Santa Maria Novella, sempre cantando e ballando e, ogni tanto, intonando qualche slogan contro il Partito democratico.

In piazza un gruppo teatrale ha dato vita ad un suggestivo spettacolo: le comparse vestite di nero facevano la parte di coloro che impediscono la libertà, mentre le altre cercavano di sfondare il cordolo fatto dagli altri colleghi. Potevano sembrare scene di tensione ma il messaggio della performance è stato: "Uniti possiamo vincere".

Il video della performance

A Santa Maria Novella al corteo si sono aggiunti due trattori, uno dei quali guidato da Giovanni Pandolfini (tra i fondatori di Mondeggi-Bene Comune), poi sono arrivati sul Ponte alla Carraia dove hanno appeso un maxi-manifesto con su scritto "Contro chi specula e devasta difendiamo i beni comuni"

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LA RISPOSTA DELLA CITTA' METROPOLITANA 

Non si è fatta attendere la risposta delle istitituzioni, alle 17 e 20 la Città metropolitana ha diramato un comunicato stampa. "Abbiamo continuamente rivolto un invito alla legalità a coloro che hanno occupato abusivamente Mondeggi - ha detto Benedetta Albanese, consigliera della Città metropolitana con delega al Patrimonio -  avendo a nostro fianco l'amministrazione comunale di Bagno a Ripoli, con la quale siamo riusciti ad evitare qualsiasi tipo di speculazione sul territorio, e le associazioni delle agricoltori. Non è possibile interloquire costruttivamente con gli occupanti finché permane una situazione di illegalità e di attività abusiva. La Città Metropolitana è sempre stata ed è aperta a un'interlocuzione con chiunque, a condizione che siano utilizzati gli strumenti che, per legge, sono affidati alla Pubblica amministrazione e ai cittadini”. 

La Città metropolitana di Firenze, intanto, si è dovuta costituire parte civile nel procedimento penale nei confronti di persone che occupano abusivamente, dal giugno del 2014, tre unità immobiliari di Villa Mondeggi Lappeggi facenti parte della colonica “Cuculia” e di due ulteriori unità immobiliari della colonica “Case Ranieri”, l'una inserita nel patrimonio disponibile dell'ente e l'altra bene demaniale vincolato. La decisione è stata inevitabile di fronte all'occupazione reiterata nonostante molteplici querele. 

"Si è verificata non solo un'arbitraria occupazione di area di proprietà pubblica - fa sapere l'Istituzione - realizzata in assenza di qualsivoglia titolo abilitativo, con l'instaurazione di un rapporto di fatto illegittimo con il bene dal quale gli occupanti traggono, evidentemente, un profitto. L'occupazione, infatti, nonostante le diffide e le denunce da parte della Città Metropolitana, si è consolidata e rinforzata nel tempo estendendosi anche ad altri beni immobili (fabbricati, e terreni). E' stato peraltro coinvolto un numero crescente di occupanti abusivi, organizzati - sia nella vendita al pubblico dei prodotti derivati dalle coltivazioni dei terreni occupati che nell'allestimento di eventi e manifestazioni sociali, portati avanti con una parallela azione di discredito della struttura pubblica sia sui media che nei social".

"Il danno che ne è derivato alla Città metropolitana è indubbiamente identificabile nella perdita di chance di un impiego fruttifero – o comunque maggiormente fruttifero - dei beni, come dimostra il tentativo di vendita delle quote della società andato deserto oppure la desistenza dall'affidare a terzi la raccolta delle olive e ciò proprio a causa dell'occupazione in corso e della risonanza pubblica acquisita dalla pervicacia della stessa. Inoltre, a fronte dell'utilizzo dei beni, gli occupanti non hanno mai corrisposto all'ente alcuna indennità di occupazione, configurando in tal modo un ingiustificato arricchimento in danno all'ente ed alla collettività poiché si tratta di somme pubbliche ". 


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