Cronaca

Stadio, commemorati i cinque ragazzi fucilati dai fascisti nel 1944

"Ritrovarci qui serve non solo a ricordare quel che è costato riscattare l'Italia dall'ignominia della dittatura fascista e dell'occupazione nazista"

La commemorazione fonte Facebook

Commemorati questa mattina i cinque ragazzi, allora neanche ventenni, fucilati dai nazifascisti a Campo di Marte il 22 marzo 1944.  Sotto i colpi del plotone di esecuzione, in quanto «renitenti alla leva», caddero: Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni e Guido Targetti. Settant’anni dopo istituzioni e cittadini li hanno ricordati con una solenne cerimonia organizzata dal Comune e dal Quartiere 2 al sacrario dello stadio Artemio Franchi.

Erano presenti, tra gli altri, la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi e il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. “Nel biennio 1943-1944 la nostra città si oppose con coraggio, e con tutti i mezzi possibili, alla ferocia nazifascista – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – e non a caso, nel 2007, del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a questi cinque giovani la medaglia d’oro al valor civile. È su episodi come questo che si è poi costruito a poco a poco il grande edificio della Resistenza. Ritrovarci qui serve non solo a ricordare quel che è costato riscattare l’Italia dall’ignominia della dittatura fascista e dell’occupazione nazista, ma soprattutto a riflettere su come difendere quel patrimonio di valori duramente conquistato più di 70anni fa. Sono felice che a onorare i cinque ragazzi uccisi 71 anni fa ci siano oggi così tanti ragazzi. È un onore per me portare la fascia oggi davanti a loro e pensare tutti insieme a cosa possiamo fare noi oggi di concreto per onorare la memoria di chi perse la vita in quel modo barbaro lottando perché l'Italia potesse essere libera”.  


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