Cronaca

Carcere di Sollicciano: abbandono e telecamere spente nell'istituto

Il resoconto della delegazione che ha visitato la struttura durante la festività di metà agosto

Rimangono precarie le condizioni del carcere di Sollicciano. Questo emerge dal resoconto della visita ferragostana degli attivisti di Progetto Firenze e dei consiglieri comunali del gruppo Sinistra Progetto Comune. Visita andata in parallelo con quella del sindaco Dario Nardella sebbene si sia svolta separatamente. La delegazione ha infatti aderito all’iniziativa nazionale coordinata con il Partito Radicale e l'Osservatorio Carceri dell'Unione Camere Penali.  

La delegazione ha visitato tutte le otto sezioni del reparto giudiziario maschile, la tredicesima sezione del reparto penale destinata ai “protetti”, il centro medico, le sezioni giudiziaria e penale del reparto femminile, il reparto transgender, il reparto di degenza, l’articolazione per la tutela della salute mentale (ATSM), l’accoglienza, e l’ufficio matricola.

Detenuti presenti e sovraffollamento  

A Ferragosto erano detenute 767 persone, di cui 659 uomini e 108 donne, oltre a un bimbo di meno di un anno detenuto con la madre. La percentuale di stranieri nella popolazione detenuta era del 62,11%. Tra i 659 detenuti maschi, 407 (61,8%) hanno a loro carico una condanna definitiva, mentre 252 (38,2%) sono in attesa di un eventuale condanna definitiva. Mentre 108 di loro (16,4%) sono risultati essere in attesa del giudizio di primo grado.

Tra le 108 donne detenute, 88 (81,5%) hanno ricevuto una condanna definitiva, 20 in attesa di condanna, e 12 (11,1%) in attesa del giudizio di primo grado. La capienza regolamentare dell’istituto, che in condizioni ottimali sarebbe di 500 persone, era ridotta a 456 visto che 26 stanze detentive non sono disponibili. L’indice di sovraffollamento è pari a 311 detenuti, numero che comporta la presenze di letti a castello tripli in alcune celle maschili. 

Nel reparto femminile il sovraffollamento è da ricondurre soprattutto alla chiusura dei reparti femminili di altri istituti toscani, ed è tale da causare uno stato di tensione e conflittualità generalizzato, rispetto al quale gli stessi agenti di polizia penitenziaria avrebbero segnalato difficoltà di gestione.

Polizia penitenziaria in forza 
Al momento della visita dei 566 addetti previsti ne risultavano effettivi 475. "Il comandante ha definito la situazione attuale in miglioramento, grazie all’arrivo di una ventina di nuovi giovani agenti".

Le condizioni del 2013

Area trattamentale
Dei nove operatori previsti in organico ne risulterebbero sette effettivi. Nelle sezioni sarebbe stata segnalata un'importante difficoltà a incontrare gli educatori con attese per un incontro che possono salire a mesi. Complicato sarebbe anche l'invio di mediatori culturali che rappresenterebbe un problema forte vista la percentuale di stranieri nell'istituto.

Lavoro, formazione, attività
Garantire ai detenuti l’accesso al lavoro continua a essere praticamente infattibile. Gran parte dei 767 detenuti non svolge alcun lavoro; chi riesce ad accedere al lavoro lo fa per poche ore al giorno e per un massimo di 20-30 giorni ogni 4 (reparti femminili) o 6 mesi (reparti maschili). Gli unici lavori che garantiscono maggiore durata e turnazioni meno frequenti risultano essere quelli nelle cucine e nelle biblioteche, per i quali sono necessari specifiche certificazioni o competenze per cui le turnazioni avvengono tra numeri ristrettissimi di persone. "Alla base di questa difficoltà, come già segnalatoci dalla direzione nella precedente visita,  quest’anno ci sia stata una riduzione del 10% dei fondi".

"Per quanto riguarda i corsi di formazione ci è stata palesata una migliore facilità di accesso alle biblioteche, mentre per gran parte delle persone ristrette continua ad essere difficile accedere a corsi di formazione e scolastici. Il problema è maggiormente accentuato per le donne dopo la sospensione delle classi miste, decretata circa un anno fa dalla direzione dopo la scoperta che una detenuta era rimasta incinta in seguito a rapporti intrattenuti durante una sessione di esami".


Assistenza sanitaria
Sarebbero inoltre complicato accedere a servizi sanitari soprattutto se specialistici. "Come in ogni altra visita effettuata in precedenza, i racconti dei detenuti rivelano un abbondante ricorso a ibuprofene e psicofarmaci come presidi di prima scelta per ogni tipo di patologia e per sedare il disagio psichico assai diffuso".

Cucine e qualità del cibo
I reparti femminili hanno una propria cucina che funziona. Nel reparto maschile è ancora in funzione una sola cucina. La seconda cucina, attesa da anni, sarebbe, secondo quanto ci hanno riferito gli agenti e la stessa vice direttrice, pronta a entrare in funzione in autunno. I detenuti lamentano una qualità del cibo piuttosto scadente sia cucinato sia confezionato. 

Igiene e condizioni strutturali e impiantistiche
"Le condizioni d’igiene e pulizia restano decisamente scadenti, seppur leggermente migliorate rispetto al passato". Permane irrisolto il problema igienico legato alla infestazione di piccioni, richiamati dai rifiuti che vengono gettati dalle celle formando cumuli sotto gli edifici e negli spazi tra i passeggi. In tutte le sezioni maschili del giudiziario, la delegazione avrebbe riscontrato problematiche strutturali gravi. Le celle in molti reparti presentano grandi macchie di muffa e infiltrazioni. In alcune sezioni erano visibili pozze di acqua che da tubi rotti infiltrano i muri per propagarsi poi nei corridoi e nelle celle. 

Le docce di sezione, teoricamente 4 per ciascuna, non sarebbero perfettamente funzionanti e in locali con poca areazioni. Molti bagni nelle celle avrebbero scarichi otturati. "In alcune celle abbiamo riscontrato la presenza di cavi penzolanti. Nei corridoi molte lampade al neon sono rotte e gli agenti in servizio ci hanno mostrato le torce che tengono in tasca (e che hanno dovuto procurarsi a proprie spese) per potersi muovere nelle sezioni di notte. Le telecamere non appaiono funzionanti, cosa confermataci dagli agenti".  

Nella sezione femminile, teatro e chiesa sono ancora inagibili a causa dello sprofondamento del pavimento per varie decine di centimetri verificatosi anni fa. "Il progetto, di cui avevamo avuto notizia nella precedente visita dell’8 marzo 2019, di trasferire al vicino istituto Gozzini le sezioni femminili, per ospitare nei reparti ora loro destinati i detenuti di alcune sezioni maschili, procedendo gradualmente alla ristrutturazione del giudiziario e poi del penale maschile, non ha ancora avuto seguito, né risulta al momento programmato. Ci è inoltre stato riferito che perdura l’indisponibilità del Giardino degli Incontri, chiuso per lavori di ristrutturazione già da tempo, e non si hanno notizie sulla data di riapertura".
 


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