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Riscaldamenti: i fiorentini preferiscono gli impianti a metano

Analizzando i dati provenienti dal Catasto Impianti Termici della Toscana, l’Arpat ha fatto un’analisi per capire le abitudini dei cittadini

Legna e pellet rappresentano l’1% dei combustibili utilizzati dai toscani per gli impianti di riscaldamento, mentre il metano supera il 90%. Analizzando i dati provenienti dal Catasto Impianti Termici della Toscana, gestito dal Sistema Informativo regionale sull'Efficienza Energetica della Regione Toscana, l’Arpat ha fatto un’analisi per capire le abitudini dei cittadini. E percentuali sopra il 90% di impianti a metano si registrano nelle province di Pisa, Firenze e Massa Carrara, rispettivamente con 95%, 91,7% e 90,5%, seguono in tutti e tre i casi gli impianti alimentati a Gpl (4,3%, 6,9%, 7,5%).

Per gli impianti alimentati a biomassa (legna e pellet), in Toscana risultano censiti 15.521 impianti, la maggior parte nel territorio della provincia di Lucca, mentre a Firenze il 12%: la combustione di biomassa (legna, pellet) per il riscaldamento domestico, nonché per lo smaltimento degli scarti vegetali tramite abbruciamento, rappresenta la principale sorgente di inquinamento per il PM10. 

In Toscana, ad esclusione delle province di Grosseto, Livorno, Pistoia e Siena, esistono anche impianti alimentati ancora con combustibile solido non rinnovabile, ovvero carbone in tutte le sue forme.


 


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