Arte: i tesori di Firenze

"Donatello, il Rinascimento": la mostra a Palazzo Strozzi e al Museo del Bargello

A cura di Rosanna Bari

Donatello (Firenze 1386-1466) scultore, pittore e architetto, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, dal 19 marzo e a cura di Francesco Caglioti è celebrato nella mostra "Donatello, il Rinascimento". Fra Palazzo Strozzi e il Museo del Bargello, le opere dello scultore sono presentate attraverso uno straordinario viaggio che, seguendo le numerose committenze al di fuori dell'ambito fiorentino, ci condurrà a Siena, Prato, Padova e infine di nuovo in Toscana.

Importante per l'artista fu il lungo sodalizio con Brunelleschi dal quale, però, secondo il suo biografo Antonio Manetti, egli si allontanò dopo i lavori, e gli screzi che ne seguirono, per la Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, tempio e luogo di sepoltura della famiglia Medici a cui Donatello era molto legato. Alla sua morte, infatti, a suggello di questo legame, fu sepolto nella cripta della Chiesa vicino alla tomba di Cosimo il Vecchio, morto solo due anni prima di lui.

Seguendo un percorso cronologico e in un'esposizione tematica, a Palazzo Strozzi le opere di Donatello si vedranno a confronto con quelle degli artisti a lui contemporanei, tra i quali Brunelleschi e Masaccio, Mantegna e Giovanni Bellini. Mentre, al Museo del Bargello, si confronteranno con quelle degli artisti a lui successivi come Michelangelo e Raffaello. 

Con la sua arte, rivoluzionaria per il suo tempo, egli superò i limiti dello stile gotico e, assieme a Brunelleschi e Masaccio, gettò le basi per un nuovo stile dando l'avvio alla stupefacente epoca del Rinascimento, affermandosi come uno dei più importanti maestri dello scenario artistico italiano.

Grazie allo studio dell'arte classica, alle scoperte sulla prospettiva e alle audaci sperimentazioni, sia nei materiali che nelle tecniche, divenne l'artefice di una nuova visione dell'arte che influenzò non solo i suoi allievi, ma anche tutti coloro che vennero in contatto con le sue opere.

Egli riuscì a tradurre in scultura le passioni dell'uomo, configurando l'opera come una sorta di rivelazione delle emozioni dell'animo, donandole una carica vitale ed emotiva che, umanizzando le figure, fu capace di esprimere i più profondi sentimenti. Donatello operò quindi la trasformazione delle antiche forme gotiche in moderna arte rinascimentale, creando una nuova plasticità che rese vive e vibranti le sue sculture, così
come mai si era visto prima.
 


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