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Marina Abramovic aggredita: “Uno shock, ma gli ho parlato subito” / FOTO – VIDEO

Parla la celebre artista serba

E' stato uno shock, ma ha subito voluto parlargli. Così dice Marina Abramovic, la celebre artista serba aggredita ieri nel cortile di Palazzo Strozzi, dove pochi giorni fa ha inaugurato la mostra 'The Cleaner'.

“Il fatto è successo dopo l’ultimo appuntamento in programma nell’ambito della mostra. Ero molto felice per come era andato. Sono uscita dalla sala dove abbiamo svolto il 'booksigning' (gli autografi, ndr). C'erano tante persone ad aspettarmi per una foto o per un autografo. In particolare c'erano tanti giovani che mi stavano dimostrando tanto affetto, che ho sentito tanto qui a Firenze in questi giorni”, dice Abramovic, 71 anni, attraverso l'ufficio stampa della Fondazione Palazzo Strozzi.

L'aggressione: una tela rotta in testa a Marina Abramovic

“Tra la folla c’era un uomo sulla quarantina che portava con sé un dipinto raffigurante il mio volto in modo distorto. Si è avvicinato guardandomi dritto negli occhi e io gli ho sorriso, pensando che fosse un regalo per me. In una frazione di secondo ho visto la sua espressione cambiare e diventare violenta, venendo verso di me molto velocemente e con grande forza”, prosegue l'artista serba.

VIDEO - Le immagini dell'aggressione

“Tutto ad un tratto - ricorda la donna -, mi ha sbattuto in testa violentemente il quadro, intrappolandomi dentro la cornice. Tutto è successo molto rapidamente. Poi le guardie lo hanno isolato e fermato e il direttore Arturo (Galansino, ndr) mi ha portato nel retro del bar nel cortile di Palazzo Strozzi per tranquillizzarmi. Ero sotto shock. Ma la prima cosa che ho chiesto è stata: voglio parlare con lui, voglio sapere perché l’ha fatto”.

“Tutti sono rimasti molto sorpresi che volessi parlare a questa persona. Ma io sono così. Non fuggo mai dai problemi. Li affronto. Quindi lo hanno portato da me e gli ho chiesto: 'Perché l’hai fatto? Qual è il motivo? Perché questa violenza?'. Lui ha detto: 'L’ho dovuto fare per la mia arte'. Questa è stata la sua risposta. E' la prima volta che mi succede una cosa del genere. E ancora non riesco a capire. Con la violenza sugli altri non si fa arte”, conclude Abramovic aggiungendo: “Sono tornata in albergo. Ho fatto una doccia, mi sono cambiata e sono uscita di nuovo. In passato mi sarei arrabbiata per un fatto del genere, oggi invece provo compassione. La cosa più difficile è perdonare ma bisogna riuscire a farlo”.

L'uomo fermato è già noto per gesti eclatanti in passato: dall'essersi fatto fotografare completamente nudo al Duomo al danneggiamento della statua di Fischer in piazza Signoria.


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